Acquario come ecosistema

La parola ecosistema definisce le interazioni che scaturiscono tra le componenti biologiche e quelle non biologiche all’interno di uno spazio definito. La componente biologica dell’ecosistema viene definita biocenosi ed è rappresentata dall’insieme degli organismi viventi; mentre la parte non biologica, è rappresentata dall’insieme delle componenti abiotiche (ossia: gas, minerali, elementi in generale) e prende il nome di biotopo.

Tra biocenosi e biotopo, sia al loro interno che verso l’esterno, nascono e si sviluppano delle interazioni e proprio quest’ultime definiscono l’ecosistema.

L’acquario è quindi descrivibile come un ecosistema artificiale chiuso in cui pesci e piante possono trovare un habitat dove crescere e svilupparsi in modo sano ed equilibrato. Ogni acquario dev’essere per ciò concepito, sviluppato e gestito consapevolmente, per favorire l’instaurarsi dei cicli virtuosi che in natura avvengono spontaneamente e danno vita alle interazioni.

Acqua, l’importanza dell’analisi


I principali parametri da prendere in considerazione e da tenere sotto controllo, per quanto riguarda un acquario di acqua dolce, sono:

  • pH
  • durezza
  • ammoniaca
  • nitriti
  • nitrati
  • fosfati


Test pH Acqua Dolce

Il pH è il metro di misura dell’acidità dell’acqua. Lo si misura in una scala che va da 1 a 14. A valori bassi (fino a 7) corrispondono acque acide.

Un pH pari a 7 indica la neutralità, ovvero un bilanciamento tra la componente acida e quella basica (per quest’ultima l’indice varia da 7 a 14).

Per gli acquari di acqua dolce il pH ideale varia moltissimo in funzione del tipo di piante e pesci ospitati, indicativamente tra 5.5 fino a oltre 8.0. La maggior parte dei pesci tropicali predilige valori medi o leggermente acidi. Tuttavia anche di fronte a un cambiamento (non repentino) di questo valore i pesci si adattano senza problemi, tanto è vero che in natura la stessa specie viene trovata in ecosistemi acquatici con valori profondamente differenti.

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Test pH Acqua Dolce

Test per la misurazione del pH in acquari d’acqua dolce.

Test KH

La durezza carbonatica si misura attraverso il KH; la sua funzione in acquario è di stabilizzare il pH dell’acqua opponendosi a sue brusche variazioni. Un valore di KH compreso tra 4 e 8 è generalmente adeguato per la maggior parte degli acquari d’acqua dolce; valori inferiori a 4 espongono al rischio di brusche variazioni di pH. Per gli acquari marini i valori di KH sono compresi tra 8 e 10. Il valore di KH inoltre influenza la quantità di CO2disciolta in acqua e la sua assimilazione da parte delle piante. Conoscendo i valori di KH e di pH del proprio acquario, è possibile ottenere la quantità di CO2 disciolta, grazie ai legami che regolano queste tre grandezze (vedi tabella sotto).



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Test KH

Test per la misurazione della durezza carbonatica in acquari d'acqua dolce e marina.

Test NH3 / NH4

L’ammoniaca rappresenta uno dei prodotti del metabolismo proteico dei pesci: le proteine ingerite con il cibo subiscono idrolisi nel tubo dirigente e vengono scisse in amminoacidi. Gli amminoacidi vengono trasportati dal sangue fino alle cellule, dove sono impiegati per la sintesi delle proteine. Quelli non utilizzati direttamente sono degradati per produrre energia; durante questo processo si forma ammoniaca che, essendo altamente tossica, viene escreta direttamente in acqua. La si trova in due forme: ammonio, relativamente poco tossico, e ammoniaca, estremamente tossica. La concentrazione di ammoniaca/ ammonio in acquario, con esclusione del periodo di avviamento, dovrebbe essere idealmente pari a zero. La presenza di ammoniaca/ammonio anche a basse concentrazioni, indica una insufficiente filtrazione biologica.

Si consiglia di effettuare Askoll Test NH3 /NH4 con cadenza settimanale.
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Test NH3 / NH4

Test per la misurazione dell’ammoniaca/ammonio in acquari d’acqua dolce e marina.

Test NO3

I nitrati, NO3, rappresentano il prodotto finale della trasformazione dell’ammoniaca operata dai batteri del filtro e tendono quindi ad accumularsi in acquario. I nitrati rappresentano una fonte di azoto per le piante, che provvedono a consumarli. Tuttavia, tranne nel caso di acquari ricchissimi di piante e con pochi pesci, la velocità di produzione è superiore al consumo e i nitrati si accumulano in acqua. Nonostante i nitrati siano relativamente poco tossici e ben tollerati, la loro presenza stimola la proliferazione delle alghe, per cui la loro concentrazione non dovrebbe superare i 10 mg/l negli acquari marini e 20 mg/l in quelli di acqua dolce. Una concentrazione elevata di nitrati è causa di stress per i pesci.
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Test NO3

Test per la misurazione dei nitrati in acquari d’acqua dolce e marina.

Test PO4

I fosfati accumulati in acqua, derivano in parte dalla trasformazione degli escrementi dei pesci, ma possono essere contenuti in quantità variabile anche nell’acqua del rubinetto. Si accumulano lentamente e se in quantità eccessiva portano una proliferazione di alghe infestanti (per le quali costituiscono un ottimo fertilizzante), decisamente poco piacevole da un punto di vista estetico. Vale la pena eseguire il test del PO4
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Test PO4

​Test per la misurazione dei fosfati in acquari d'acqua dolce e marina.


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